Luca Scaramuzzino
Quando il sangue coagula all’interno di una vena si parla di trombosi.
La trombosi , cioe’ il coagulo, puo’ occludere completamente il vaso oppure solo parzialmente e beare all’interno di esso; in questo caso parleremo di trombo flottante.
Quest’ultimo e’ piu’ rischioso di quello occludente, che in genere aderisce bene alle pareti della vena ,perche’ una parte potrebbe staccarsi dal coagulo principale raggiungere le vene polmonari e determinare l’embolia polmonare.
L’embolo non e’ altro che una parte del trombo che si stacca e procede nel vaso per poi occludere una o piu’ vene polmonari.
Quando l’embolia polmonare e’ massiva lo shock e’ immediato e il rischio di morte e’ molto alto.
Per fortuna l’embolia polmonare non e’ una complicazione frequente ma come si puo’ ben comprendere e’ molto importante stare sempre attenti alle trombosi.
Si confondono spesso le trombosi venose con le trombosi arteriose.
Sono due eventi completamente distinti.
Gli emboli venosi raggiungono il polmone determinando cianosi per deficit di ossigenzione, le trombosi e le embolie arteriose interessano il cervello, gli arti o l’intestino o le coronarie e determinano ischemia.
Ovviamente sono altrettanto importanti e da evitare per i rischi gravi che comportano.
Ritorniamo alle trombosi venose ; e’ importante chiarire che vanno distinte in trombosi venose superficiali e trombosi venose profonde.
La distinzione non riguarda la gravita’ dell’evento ma il distretto interessato ; la cura e la prognosi sono differenti.
Le trombosi venose superficiali interessano il distretto relativo alle vene safene e alle collaterali superficiali; le trombosi profonde si localizzano nelle vene profonde muscolari delle gambe, le vene profonde della coscia ( poplitea, femorale ) del bacino e dell’addome ( iliaca e cava ).
Meno frequente l’interessamento delle vene profonde dell’arto
superiore e dell’addome .
Le cause della trombosi sono molteplici e spesso in associazione.
Innanzitutto dobbiamo sapere che per esempio alcune condizioni come le vene varicose possono favorire lo sviluppo della trombosi e il rischio e' piu' alto se il nostro sangue tende a coagulare piu’ velocemente
( trombofilia ) per cause congenite o acquisite .
La gravidanza rappresenta un momento in cui il rischio di trombosi e’ maggiore ed e’ quindi importante una valutazione approfondita sia della situazione venosa che della coagulazione.
Gli interventi chirurgici addominali, ortopedici, di neurochirurgia sono gravati da un alto rischio di trombosi ed e’ opportuna una profilassi pre e post operatoria.
Anche le situazioni oncologiche aumentano il rischio di trombosi venosa superficiale o profonda.
In alcuni casi la trombosi puo’ essere spia di una malattia che si sta facendo strada e quindi potrebbe precedere le manifestazioni caratteristiche della patologia che ne e’ causa.
La trombosi venosa ,se non trattata correttamente, puo' evolvere nel corso degli anni in una sindrome che puo' portare a recidive, gonfiore dell'arto, ulcere.